Da sempre, viene considerato un simbolo dell’Italia nel mondo. Stiamo parlando del caffè, il cui splendore evocativo raggiunge la sua epitome tra i caratteristici vicoli di Napoli. Oggi, il caffè espresso racconta non una, ma milioni di storie, echeggiando tra intere generazioni attraverso tradizione ed innovazione. Possiamo, sicuramente, affermare che il caffè sia un’icona culturale italiana, i cui trascorsi, splendono di pura gloria.
Del resto, fare il caffè è una vera e propria arte che parte dalla torrefazione e la macinatura dei chicchi e arriva nel modo in cui viene fatto in casa e nei bar, con la giusta temperatura, gli strumenti utilizzati e la ricerca dell’aroma perfetto. L’espresso in Italia è una cosa seria, mentre a Napoli viene letteralmente venerato. Potremmo dire, senza timore, che si tratti della bevanda più famosa di sempre.
Il caffè, o meglio, il suo consumo, affonda le radici in una storia particolarmente dettagliata, dalla quale emerge una vera e propria passione per la ricerca del sapore perfetto, raggiunto attraverso determinate tecniche da dover padroneggiare con eccellenza. Nelle prossime righe scopriremo un po’ di cenni storici sul caffè, digredendo, in primis, sull’iconica macchina del caffè napoletana e sul suo sviluppo fino ai giorni nostri.
La storia della macchina del caffè espresso napoletano
Al giorno d’oggi, per gustare un buon caffè bastano davvero pochi secondi, al massimo qualche minuto. Ciò nonostante, è bene chiarire che non è sempre stato così per assaporare, ad ogni sorso, secoli di storia e tradizione. Le macchine del caffè espresso, infatti, videro la luce allo scopo di velocizzare il processo di preparazione, in modo da poter servire una maggiore quantità della bevanda. Ovviamente, qualche secolo fa i ritmi raggiunti dalle macchine moderne erano ben lontani. In ogni caso, la celeberrima macchina da caffè napoletana, anche detta cuccumella, nacque in un clima di fervente progresso tecnologico ed industriale.
Sì, perché la macchina per il caffè, come la conosciamo oggi, ma comunque in una forma più rudimentale venne progettata e data al mondo nel peculiare periodo della Rivoluzione industriale; un momento della storia umana contraddistinto dalla crescita e dal bisogno della società di mettersi al passo con un’economia crescente, un esponenziale aumento demografico e, ovviamente, un proporzionale aumento della domanda. Proprio in questo contesto, si percepì la necessità di inventare un marchingegno in grado di preparare quanti più caffè possibile nel minor tempo.
Da questi presupposti, nacque la prima macchina del caffè, il cui brevetto, fu presentato durante l’Esposizione Universale di Parigi del 1855. Tale dispositivo è considerabile il primo antenato della macchina odierna. Come ogni invenzione sperimentale, comunque, anche il suddetto dispositivo soffriva non pochi difetti strutturali. L’alta temperatura raggiunta nel processo di preparazione, infatti, alterava il gusto del caffè, rendendolo acerbo e poco gradevole, con un livello di caffeina di gran lunga troppo elevato.
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